mercoledì 26 marzo 2014

Quando lo stile è in via d'estinzione



Che in linea generale, il mondo stia vivendo da anni una forte crisi economica, è un dato di fatto. Oramai tutti noi ne siamo consapevoli e il forte flop monetario lo sentono tutti i giorni i nostri amati e firmati ( per i più fortunati ) portafogli.

E se la crisi non si fermasse solo ai grafici di borsa ma invadesse anche il modo della moda?
Non parlo sotto il profilo della vendita. A salvare, da questo punto di vista, le grandi Maison italiane ed internazionali, ci pensano gli arabi, i russi, i cinesi e i giapponesi.
Mi sto riferendo alla crisi dell’ origine di un modello e a quella base che si dovrebbe identificare come “ ispirazione ” di una nuova linea presentata in una sfilata.

Se devo essere sincera, non si vede altro che continue copiature di modelli, abiti importabili ed infattibili proposte d’ accostamenti di capi, quasi come se l’idea e l’originalità fossero oramai in via d’estinzione.
Proposte, che vanno oltre alla vera esigenza di una donna quando apre l’ armadio per scegliere il capo che riesca a rappresentarla al meglio e nel contempo le consenta di affrontare, senza tralasciare un “ look stiloso”, una giornata lavorativa o un’ uscita con gli amici.


Capisco la grande estrosità e il forte desiderio di stupire proprio dei grandi stilisti, giornalisti di moda e degli addetti alle vetrine dei negozi nel momento in cui espongono le grandi novità, frutto di un duro lavoro sartoriale, ma credo anzi, ne sono più che convinta, che ci sia il bisogno di soffermarsi e ragionare. Pensare ad un livello leggermente razionale senza abbandonare l’idea artistica in particolar modo, quell’ arte originale, non eccessivamente eccentrica, che rappresenti in pieno la grande storia di una Maison di moda o del suo fondatore, la reale ispirazione di uno stilista o semplicemente le linee guida di uno stile ricercato e privo di età.







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