“La ragione per
scegliere i diamanti è che, densi come sono, rappresentano il più grande valore
nel più piccolo volume.” - Coco Chanel
Roberto Coin,
via del Babuino, 73, Roma: nuovo indirizzo magico e lucente.
Le sue creazioni fanno
sognare.
I suoi, sono
gioielli che s’immergono in un mare di diamanti avvolti a sua volta dall’oro bianco, giallo e rosa.
Il suo, un luogo
senza tempo.
Creazioni studiate
nel minimo dettaglio riecheggianti sia lo stile passato sia quello moderno.
Collier, bracciali
tennis, anelli a margherita ma anche semplici pietre preziose destinate a
divenire protagoniste di linee innovative e contemporanee.
In ogni singolo
gioiello, Roberto Coin, racconta la sua
storia e i suoi viaggi fra culture ed influenze multi-etniche.
In ogni sua creazione,
un rubino o un diamante delicatamente incastonati o intrecciati in “fili d’oro” come se volessero
richiamare gli antichi gioielli in filigrana.
Sfolgoranti creazioni
distinte in differenti collezioni dall’Animalier, al Black Jade e al Falcon
Limited Edition, attorniate da ricercati accessori come le colorate mini bag in
coccodrillo.
Tessuti a stampa,
broccati, ecopelle, tartan, jacquard, crochet sono le tendenze che vestono la
donna per quest’autunno-inverno 2015/2016.
Fantasie e non,
che ispirano anche Sandro Ferrone per la sua collezione proposta per questa
stagione e presentata quest’estate in occasione della fashion week romana firmata
AltaRoma.
Le pacate nuance dal
nero, al grigio e al ghiaccio colorano abiti dai tagli minimal ma anche gonne a
ruota dall’intramontabile stile romantico e i classici tubini.
Ricercatezza altrettanto
arricchita da linee morbide e in contrapposta chiave rock-chic.
Il melange tipico
degli anni ’70 di Ossie Clark e ridisegnato dallo stilista romano, non
tralascia effetti optical “bianco e nero” su linee triangolari o a righe.
Le fantasie paisley
e jacquard richiamano uno stile classico
e nel contempo rivisitato da tagli netti ed essenziali.
Soprabiti costruiti
e decostruiti. Poncho over ed eco-pelliccie.
Questo è un inverno
fatto di capi dall’animo iconico e ricercati con un tocco di armonia innovativa.
Un’ atmosfera
argentea incorniciata da sfumature blu. Il tutto ridimensionato da antichi
specchi che arricchiscono le signorili sale della Maison Renato Balestra.
Cromie e leggiadre
lussuose sensazioni che s’intravedono anche nella collezione di Alta Moda
autunno-inverno2015-2016 dello stilista Renato Balestra.
La ricerca dei
dettagli rendono gli abiti, preziosi e suntuosi.
Le sfumature del
grigio si trasformano in modo quasi naturale in platino, argento, al pallido
perla fino all’ematite.
Il lusso e la
tradizione sartoriale non crea abiti ma opere d’arte quasi intoccabili per la
delicatezza che traspaiono.
Fluidi e morbidi
rasi tono su tono si appoggiano su tessuti sostenuti creando piacevoli, contrastanti
effetti lucidi ed opachi.
La leggiadra
siluette romantica s’intravede nei lunghi abiti da sera e in quellida cocktail senza mancare, nei completi dall’impercettibile
taglio maschile.
Il grigio e l’argento
accostati al nero creano contrasti struttutati su ricami a spina di pesce
realizzando così modelli che traggono ispirazione dalle vetrate dell’art
nouveau.
L’eterea
percezione fatta di platino e di ricami in madre perla, veste una sposa che sembra
provenire da terre di ghiaccio. Romantica e impalpabile come il tulle che crea
sottilissimi rivoli. Preziosa e delicata come i punti luce riecheggianti l’eleganza
e magnificenza del diamante.
Dopo l’affermazione
sul panorama della moda mondiale di numerosi designer fra i quali Piccione.Piccione,
Daizy Shely , Paula Cademartori,
Stella Jean e Marco de Vincenzo , AltaRoma con la sua manifestazione, si afferma
nuovamente centro propulsore nella promozione dei giovani talenti emergenti.
Insieme a Vogue
Italia, il laboratorio di creazioni Made in Italy, unisce il mondo degli
accessori con quello dell’abbigliamento.
Sulla passerella,
Blazè, frutto dell’unione fra Corrada Rodriguez D’Acri, Delfina Pinardi e Sole
Torlonia.
La loro passione
per l’haute-couture le ha portate a realizzare capi senza tempo, caratterizzati
da un’attenta ricerca nei tessuti con il fine di “evocare l’eleganza del
passato senza rimanervi intrappolati”.
Differente Giuseppe
Morabito, che fa dei paesaggi, dei colori e dei toni della sua terra calabrese,
fonte d’ispirazione per la sua creatività. Così, dopo i percorsi di studio
presso l’Istituto Marangoni, nel 2013 fonda il brand “Giuseppe Di Morabito”: un
angolo personale dove poter dar vita a uno stile fatto di amore per ciò che è “passato”
e per ciò che è “modernità”. Ispirazione che si materializza nelle sue due
linee di abbigliamento uomo e donna.
Lo studio e la
ricerca per le nuove forme, invade invece la linea di Lee Wood designer di L72,
vincitore di questa nuova edizione con una collezione che si ispira “al gesto
incondizionato di libertà”.Visione, che non si conforma ai dettami della moda. Il
suo concetto infatti è volto ad elevare i principi dello stile sulla passerella
e non solo.
Approccio
sperimentale condiviso anche da Luca Sciascia che si lascia travolgere dalla
passione per la ricerca dei tessuti e per lo sviluppo di ricami, pattern
stampati e applicati su stoffa. Linguaggio stilistico che sfocia nella
realizzazione di una moda che unisce due mondi apparentemente inconciliabili.
Miao Ran, si
avvale invece della sua visione eclettica per lanciare la linea che porta il
suo stesso nome e dove il senso della composizione pittorica e del disegno, sono
i protagonisti di una collezione caratterizzata da tagli e volumi over.
Sotto i riflettori
vi sono anche le scarpe di Alexander White frutto di una creatività contemporanea
che trae ispirazione dall’architettura e dell’antica gioielleria; gli accessori
di Francesca Calistri e di Bams Moda che tramandano lavorazioni uniche non solo
su tessuti ma anche su pellami; le calzature di Francesca Pisano dove il
vintage si colora e si fa contemporaneo; Nicolò Beretta con la sua abilità
nella creazione di accessori di moda e Carol Oyekunle che crea collezioni dallo
spirito audace, lussuoso e senza tempo.
“Non una sola musa
ma un’immagine imprecisa come un ricordo: un profumo, un passo di lunghe gambe
disegnate dalla seta di abiti fatti per vivere in un film come una diva. Sulla
passerella camminano mille versioni di un mondo che sta tornando, della couture
e ci sembra di ritrovare in ogni outfit il segno della nostalgia contemporanea
per quella esaltazione della bellezza femminile.”
Profumo d’oriente.
Femminilità
impalpabile.
Dimensione speziata
da profumi e colori orientali.
La donna di Luigi Borbone fa scivolare sul proprio corpo abiti che si ispirano a kimoni e alle
eleganti mise da concubine.
L’amore struggente
raffigurato dai tessuti color amaranto si amalgama alla malinconia di una donna
che vive in un luogo senza tempo. Come sottofondo la musica di Shigeru
Umebayashi “Yumeji's theme” del film “In
the mood of love”.
Sulla passerella
abiti costruiti che non tralasciano la delicatezza dei tessuti con sbiechi e
gonne plissè.
Ibrida sensualità
arricchita da lussuosi accessori dorati riecheggianti l’antica Cina.
I tagli geometrici
degli abiti sono spezzati da morbidi volumi che cadono fino ai piedi mentre fiocchi
e nastri chiudono delicatamente gli abiti robe manteau, giacche e vestiti
morbidi come vestaglie.
Il color blu cina
e il verde acido si contrappongono al bianco porcellana del volto femminile.
Un monocromatismo
che parte anche da un color marmoreo che rilegge in chiave contemporanea quel messaggio
proveniente dalle geishe ancor prima richiamate da Dior intorno agli anni 50.
Coin Excelsior si
trasforma nel “Luna Park” dei nuovi designer.
Quest’anno
AltaRoma decide di focalizzare la propria attenzione sull’accessorio più
desiderato e venerato dalle donne ma non solo: la borsa.
E così il Premium
Contemporary Departement Store Coin Excelsior si trasforma in un piccolo parco
giochi pieno d’inusuale creatività, dove i colori e l’innovazione ne fanno da
padroni.
Sei, sono quest’anno
i designer fortemente voluti da AltaRoma: Elena Ghisellini, Federica Barardelli,
Giancarlo Petriglia, Paula Cademartori, Sara Battaglia e Zanchetti.
Forme contraddittorie
miste a linee estetiche, elementi fetish-punk ma anche cromie romantiche e accentuato
dualismo: la nuova collezione firmata Elena Ghisellini rappresenta la brillantezza
e l’opacità, la morbidezza e la rigidità che caratterizzano la donna
contemporanea.
Dualismo e conflittualità
rappresentate anche da Giancarlo Petriglia: borse trasformabili e multifunzionali.
Studio focalizzato nella cromaticità e nell’utilizzo di nuovi materiali come
pitoni fluo, elaphe metallizzati, specchi applicati come se fossero ricami. Il tutto,
armonizzato da una palette di colori che vanno dal satinato come il rosa
cipria, il grigio polvere, l’azzurro fino ai toni fluo, pop e metallizzati.
Una questione di
studio nel dettaglio che non viene tralasciata nemmeno dalla designer Federica Berardelli che concentra la rappresentazione del mondo estetico nella
realizzazione di un occhio-gioiello.
I nuovi panorami
metropolitani e le atmosfere “grungy” sono la chiave della sua collezione
proposta per l’A/I 2015-2016, rispecchiata dell’iconica borsa “Alex”.
Fra i più
promettenti nomi della creatività italiana e che si fa riconoscere per la sua
impronta glamour e creativa, vi è anche Paula Cademartori. Sfumature, luci,
costellazioni, fondali marini invadono non solo la coloratissima linea di borse
ma anche la sua nuova shoes collection.
Il Made in Italy
firmato dalla designer Paula Cademartori emana giocosità ed ironia
caratterizzata da un mix materico e cromatico.
Un’impronta
proiettata anche da Sara Battaglia con le sue borse fatte di frange e di
accostamenti di righe colorate come se fossero delle fugaci pennellate su tela
bianca.
Stimolazioni sensoriali,
percezioni visive e tattili invadono le creazioni dell’artista Giacomo Zanchetti
che fa della sua collezione, un viaggio surreale alla scoperta della materia
per dare una nuova decodificazione di stile.
Con Zanchetti le
pocket Amleto diventano scrigni tridimensionali fatti di tratti lucidi e
opachi.
Le placcature
dorate si uniscono su pannelli di cavallino rasato creando così una dimensione
composta che tende a raggiungere una visione di sognati equilibri fra presente
e passato.